Che siano una cosa sola...!

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Sabato 28 gennaio | Bulgarograsso


Se non l’avete ancora fatto, vi consiglio, prima di leggere questo mio articolo, di andare in fondo alla pagina e leggere bene quanto c’è scritto…
È un invito a un evento specialissimo e unico… L’invito a un concerto, che non è un concerto come gli altri ma un vero e proprio racconto di vita. Avremo tra noi il Gruppo GEN VERDE, un gruppo che è l’espressione musicale del Movimento dei Focolarini.
Andiamo però con ordine… chi è il Gen Verde? 
Nasce nel 1966 a Loppiano, sulle colline vicino a Firenze e nasce da un’intuizione di Chiara Lubich e prendono il nome da un suo regalo particolare: una batteria di colore verde a un gruppo si ragazze e quella batteria diviene il simbolo di una rivoluzione in cui musica e talenti condivisi e offerti sono strumenti privilegiati per contribuire a realizzare un mondo più unito e fraterno.
Attualmente sono 19 artiste di 14 paesi diversi e da oltre 50 anni girano il mondo con più di 1500 spettacoli e concerti esibendosi anche in eventi promossi dall’ONU e dall’UNICEF, e nell’ambito delle Giornate Mondiali della Gioventù.
La produzione del Gen Verde conta 70 album prodotti in 9 lingue e 147 componenti tra musiciste, cantanti, tecniche, attrici e danzatrici che si sono susseguite in questi quasi sessant’anni di attività.
Certamente non si può riassumere in una parola quanto loro fanno, ma mi piace pensarla come a una vera e propria evangelizzazione soprattutto tra e per i giovani. Che bello pensare che il Vangelo attraverso la musica, la danza, il teatro, la musica liturgica possa correre e arrivare nel cuore di tanti giovani di diverse generazioni facendo nascere desideri di speranza, fede e amore: facendo nascere Dio nella vita di tante persone…
E Chiara Lubich chi era?
All’anagrafe Silvia, nasce a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di quattro figli. Maestra nelle scuole elementari e studentessa di filosofia a Venezia, durante l’inizio della seconda guerra mondiale capisce che solo Dio resta, che Dio è amore. E lo sceglie come suo unico ideale. 
Il 7 dicembre 1943, quando Chiara con voto perpetuo di castità “sposa” Dio, segna l’inizio del Movimento dei Focolari la cui denominazione ufficiale sarà “Opera di Maria”, a sottolineare lo strettissimo legame con la Madre di Dio e Madre nostra. 
Certo quel giorno, Chiara non aveva nessun’idea di quello che sarebbe nato da quel suo “Sì”: un popolo originato dal Vangelo vissuto in profondità, una rete di dialogo ecumenico fra Religioni, una comunione nuova nella Chiesa e fuori di essa anticipando e attuando poi lo Spirito del Concilio Vaticano II.
Per questa sua intuizione viene chiamata a parlare in ogni angolo della terra, davanti a esponenti di tutte le Fedi e Capi di Nazioni, con l’obiettivo del dialogo, della fraternità universale e dell’unità.
Chiara Lubich muore a Rocca di Papa il 14 marzo 2008. Il 27 gennaio 2015 l’apertura della causa di beatificazione, conclusasi a livello diocesano il 10 novembre 2019.

Per descrivere al meglio il Movimento dei Focolari possiamo pensare a una grande famiglia, con i suoi momenti belli e quelli più difficili e duri; oppure come lo definì Chiara stessa: un “nuovo popolo nato dal Vangelo. 
Il messaggio che vuole portare nel mondo è quello dell’unità. L’obiettivo è quindi cooperare alla costruzione di un mondo più unito, spinti dalla preghiera di Gesù al Padre “perché tutti siano una sola cosa” (Gv 17,21), nel rispetto e valorizzazione delle diversità. E per raggiungere questo traguardo si sceglie il dialogo rispetto alla vendetta e alla guerra, l’impegno costante di costruire ponti e rapporti di fratellanza tra singoli, popoli e ambiti culturali anziché innalzare muri.
Il Movimento vede al suo interno cristiani di molte Chiese e comunità cristiane, fedeli di altre religioni e persone di convinzioni non religiose. Ciascuno vi aderisce condividendone il fine e lo spirito, nella fedeltà alla propria Chiesa, fede, e coscienza. 
Il nome Focolarini nasce da focolare, quel fuoco dello Spirito che anima i Cristiani di tutti i tempi nel testimoniare il Vangelo. Focolari sono chiamate anche  le comunità nelle quali vivono quanti nel Movimento hanno pronunciato voti di castità, povertà e obbedienza. Fanno parte del focolare anche persone sposate che, fedeli al loro stato di vita e rimanendo a vivere la propria vita familiare, e persone consacrate, preti e religiosi, che condividono con la scelta radicale di mettere in pratica l’amore evangelico e di vivere per realizzare l’unità.
È difficile condensare in poche frasi il suo insegnamento, la sua eredità spirituale, anche se un auspicio, una preghiera, li riassume benissimo: «Vorrei che l’Opera di Maria, alla fine dei tempi, quando, compatta, sarà in attesa di apparire davanti a Gesù abbandonato-risorto, possa ripetergli: “Quel giorno, mio Dio, io verrò verso di te… con il mio sogno più folle: portarti il mondo fra le braccia”. Padre, che tutti siano uno!».
Sarebbe proprio bello che la nostra Comunità possa vivere bene quest’occasione e lasciarsi coinvolgere da questa espressione della fantasia dello Spirito, una fantasia che sorpassa i secoli, e che arriva a lavorare prima e meglio di noi.

Don Carlo



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